Adolfo Azzi

Azzi Adolfo Gian Battista di Agostino e di Irene Andreucci nacque a Trecenta (Rovigo) il 25 agosto 1837.
Visse la giovinezza a Rovigo. A quindici anni decise di imbarcarsi come marinaio e su tale periodo della sua vita non risultano notizie.

Nel 1859 accorse in Piemonte e partecipò alla II Guerra d’Indipendenza nei Cacciatori delle Alpi. Nel 1860 partecipò alla spedizione dei Mille. Imbarcato sul Lombardo fu uno dei timonieri durante il tragitto Quarto-Marsala.
Venne inquadrato come furiere aggregato alla IV compagnia. Partecipò alla battaglia di Calatafimi e per il suo comportamento ebbe la promozione ad sottotenente.
Sembra che avesse avuto l’incarico di conservare gli elenchi di arruolamento dei mille garibaldini della spedizione.

Il 29 maggio a Palermo mentre era alla difesa della barricata di Porta Termini fu gravemente ferito al ginocchio. Trasportato di urgenza all’ospedale fu riscontrata la frattura della rotula. Dall’ospedale fu trasportato presso una famiglia. Poiché la ferita andava sempre più aggravando, fu necessaria l’amputazione della coscia. Il generale Garibaldi andò a visitarlo e gli conferì il grado di capitano. Azzi presago della sua fine raccomandò al generale che la bara con dentro il suo corpo fosse chiusa a chiave e che la chiave fosse consegnata a suo tempo al padre. Morì il 4 luglio .
Giuseppe Zolli, uno dei Mille, che assistette il povero Adolfo, il 7 settembre indirizzò all’addolorato padre una lettera accompagnandola con il ritratto fatto sul letto di morte.
Nel 1866 il Generale Garibaldi a mezzo di Domenico Cariolato, uno dei Mille, fece pervenire al povero padre la chiave accompagnandola con la seguente lettera: “Stimatissimo Signor Azzi. Il nostro Cariolato vi reca la chiave del deposito ove si conservano i resti mortali dell’eroico vostro figlio Adolfo.

“… Lo veggo ancora e lo vedrò finché io viva, con quella faccia sfidatrice e quieta, con quelle spalle ampie, scamiciato ed erto …”

G.C. ABBA
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