Alessandro Fasola

Fasola

Alessandro Fasola, partecipò giovanissimo ai moti carbonari del 1821; nel 1860 a sessant’anni saltò su un treno per Genova come uno dei tanti giovani che parteciparono all’impresa..

Fasola Alessandro di Gaudenzio e di Francesca Rovida nacque a Novara il 28 Febbraio 1799.

Gioventù

Era di famiglia benestante con ampi possedimenti terrieri nel borgo di Prato Sesia.
Al contrario dei fratelli divenuti avvocati, si avviò alla carriera delle armi e prese parte ai moti carbonari del 1921 mentre era cadetto nel reggimento dei Dragoni del Re di stanza ad Alessandria. Fu costretto a prendere la via dell’esilio. Riparò in Spagna e si batté con valore con i liberali spagnoli ancora in armi. Poi passò in Francia e vi stette dal 1823 al 1826.
Ritornò brevemente in Italia con un impiego datogli dal cognato presso un’impresa di battelli a vapore della navigazione interna. Verso la fine dell’aprile del 1830 tornò a Parigi, si batté sulle barricate nell’insurrezione di luglio. In un rapporto di polizia del 1831 da Novara si legge: “… sarebbe da tenersi d’occhio ove si rientrasse in patria…. ” .

maturità

Fasola rimase in Francia ma, non convinto del governo di Luigi Filippo, si allontanò dalla vita politica cercando inutilmente un impiego in banca e diventando imprenditore e partecipando alle esposizioni parigine del 1839 e del 1844. Nel frattempo si sposò con una giovane francese di nome Silvia che gli sarebbe stata compagna affettuosa e comprensiva per tutta la vita.
Verso la fine del 1847 , tenuto conto che ormai non erano più da temerne conseguenze dei trascorsi liberali, rimpatriò e si stabilì a Prato Sesia per amministrare i beni di famiglia.
Il 22 marzo 1848 s’arruolò volontario per fornire aiuto al governo provvisorio lombardo e combattè valorosamente. Dopo l’armistizio di Salasco ritornò a Prato Sesia e il 10 febbraio 1849 fu eletto Sindaco come già era stato il padre. Assolse questo incarico con molto impegno.

CON GARIBALDI

Nel 1859 partecipò alla II Guerra d’Indipendenza nello squadrone guide a cavallo dei Cacciatori delle Alpi come sottufficiale e vi ebbe come compagno Francesco Nullo.
Ritornò a Prato Sesia, ma pochi mesi. Si trovava per affari alla stazione di Borgosesia in calesse con un suo dipendente, quando sul treno vide Nullo che gli disse che stava conducendo a Genova i volontari che aveva arruolato. “Fasola andò a dire al fattore che avvisasse a casa, montò sul treno e partì”. Fu ancora compagno di Nullo e fece parte delle Guide, un corpo scelto di cavalieri, agli ordini di Missori, nonostante che a causa dell’età fosse stato assegnato come sergente furiere alle sussistenze,. Per le sue capacità e coraggio venne prima promosso a tenente e in seguito a capitano, oltre a ricevette anche la medaglia d’argento al valore.

ULTIMI ANNI

Terminata l’epopea garibaldina gli fu concesso di entrare nell’Esercito italiano, e così con il grado di capitano fu assegnato allo stato maggiore delle piazze presso il comando militare di Porto Maurizio.
Venne collocato a riposo nel 1867 e cessò il servizio nel 1872. Ricevette anche il cavalierato della Corona d’Italia.

Alessandro Fasola rivide Garibaldi nel 1866. Il condottiero cercava ancora aiuto in cavalli e foraggi. Si incontrarono sul ponte di Gattinara in mezzo ad una gran folla che aveva saputo di quell’arrivo. Il giorno successivo fu lo stesso Fasola che portò a Borgomanero molti cavalli, foraggi e grano e glieli consegnò.
Si stabilì allora a Novara dedicandosi alle associazioni di Veterani e interessandosi generosamente ad attività filantropiche. Morì il 19 aprile 1881.

“…coi suoi sessant’anni e la sua giovinezza che pareva dovesse durare un secolo…”

G.C. ABBA
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