Antonio Burlando, grandissimo tiratore, fu il modello dei Carabinieri genovesi, sempre in linea in battaglia, sempre combattivi e repubblicani in politica.
Burlando Antonio nacque a Genova, il 2 dicembre 1823 in una famiglia benestante.
Volontario della Prima Guerra d’Indipendenza, partecipò ai combattimenti in Lombardia.
Fece parte del gruppo di repubblicani mazziniani, e spesso massoni, raccolti intorno alla società del Tiro a Segno di cui fu tra i fondatori e finanziatori. Fu anche il miglior tiratore nelle gare che si organizzavano.
Risultò implicato nei moto del 1857 senza però essere coinvolto in sede giudiziaria al contrario dei suoi amici Mosto e Savi.
In mancanza di essi fu lui, con Bixio, a condurre coloro che sarebbero poi stati i Carabinieri genovesi tra i Cacciatori delle Alpi di Garibaldi durante la Seconda Guerra d’Indipendenza.
Nel 1860 era tra i volontari che che si imbarcano dallo scoglio di Quarto per partecipare alla Spedizione dei Mille inquadrato tra i Carabinieri genovesi come sergente.
Riportò una ferita ad una gamba durante la battaglia di Calatafimi e nuovamente ferito a Milazzo e per questo ebbe la medaglia al valore.
Concluse la campagna come ufficiale.
Successivamente fu ancora con Garibaldi durante la Terza Guerra d’Indipendenza con il grado di capitano e poi maggiore nella spedizione per la liberazione di Roma del 1867, combattendo a Monterotondo e a Mentana dove è tra gli ultimi a lasciare la posizione, proteggendo la ritirata.
Fu attivo nell’ambiente mazziniano genovese e fece anche il consigliere comunale.
Morì a Genova il 23 novembre 1895 e fu seppellito a Staglieno.
« il primo tiratore vivente »
memorie di Camillo Saccomanno