Antonio Castellazzi

Castellazzi

Antonio Castellàz, rinominato Castellazzi, fece una vita ribelle, passata entrando ed uscendo dalle galere, e non sappiamo se partecipò all’impresa dei Mille per patriottismo o per sfuggire alla legge.

Castellàz (Castellazzi) Antonio di Osvaldo nacque a Gosaldo (Belluno) il 28 Novembre 1840.
Ricercato per furto nel Veneto austriaco, nel 1860 era fuggito in Lombardia dove era subito finito nel mirino dei Regi Carabinieri. Arruolatosi nei Mille, forse per sfuggire alla Giustizia, militò nella 4^ compagnia e ottenne la medaglia.
Dopo la fine dell’avventura garibaldina ricominciò con la sua vita di espedienti a Milano dove venne arrestato per ben quattro volte come «vagabondo e perturbatore dell’ordine pubblico» e subì due condanne, una per gioco d’azzardo, l’altra per usurpazionedi grado (si era fatto passare per ufficiale). La sua turbolenta e prepotente condotta verso i compagni, spinse il locale Comitato d’emigrazione a segnalarlo alle autorità come cattivo soggetto e chiederne l’allontanamento dalla città .
Egli venne trasferito nel febbraio 1863 a Cagliari che allora era ritenuta una destinazione punitiva per gli immigrati veneti, costretti a sottostare al controllo e all’internamento in “depositi” ad essi destinati.
Anche in Sardegna non mancò di farsi notare e subì due processi, uno «per ferimento grave» nei
confronti di un altro emigrato (da cui escì assolto) e l’altro «per oltraggio», imputazione per la quale viene condannato ad un mese di carcere.
Verso la fine del 1865 Castellazzi, dopo ripetute istanze al Ministero dell’Interno, riesce ad ottenere il permesso di ritornare nel continente, ma non a Milano, a causa della decisa opposizione del prefetto.
Quest’ultimo non transigeva con gli emigrati considerati perturbatori della pubblica tranquillità.

Dopo la terza guerra d’Indipendenza torno probabilmente in Veneto e non si hanno sue notizie.
Morì ancora giovane presso l’Ospedale Civile di Venezia, il 24 Settembre 1878.

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