Domenico Socal

Domenico Socal fu un personaggio dubbio: scassinatore, spia austriaca, disertore, patriota o giovane insofferente all’autorità?

Socal Domenico di Gerardo nacque a Venezia 24 marzo 1838.
Era probabilmente un fabbro.
Emigrò nel luglio 1859 per sottrarsi alla coscrizione austriaca e fu ammesso nelle fila dell’esercito sardo in qualità di volontario il 22 settembre 1859.
Il 30 aprile 1860 lasciò il corpo e venne denunciato come disertore. Il 5 maggio si imbarcò con i Mille e partecipò a tutta la campagna.

Secondo notizie raccolte dal Comitato politico centrale veneto, che coordinava la difficile gestione degli emigranti politici, dopo la conclusione della campagna sembra sia brevemente rimpatriato in Veneto. Prima di emigrare nuovamente, con una falsa delazione aveva fatto arrestare un onesto cittadino veneziano accusato di favorita emigrazione. Da Venezia, inoltre, era stato segnalato «quale borsajuolo, ladro, esperto fabbro, fabbricatore di chiavi false, e processato più volte» e aveva fama di spia austriaca
Relativamente alla diserzione fu comunque amnistiato con R. Decreto 29 settembre 1860 e rientrò nell’esercito.

Nel febbraio 1861, disertò di nuovo e dopo essersi costituito volontariamente al Comando militare di Milano (il 30 novembre 1861), venne condannato dal Tribunale militare di Alessandria ad un anno di reclusione. Uscito di prigione il 22 dicembre 1862 per Grazia Sovrana fu congedato nell’ottobre 1863 per fine ferma, a Saluzzo dove fu alloggiato nel “deposito”, una sorta di soggiorno obbligato per gli immigrati veneti. Gli venne rifiutato il trasferimento a Milano perché era emerso che lo scopo di tale spostamento era quello di arruolarsi in un corpo di volontari che, a detta di un suo fratello, si stava organizzando per un’imminente azione in Veneto. Naturalmente Socal andò ugualmente a Milano per parlare con il fratello Pietro.
A causa di questi suoi precedenti Domenico Socal venne escluso dall’onore di fregiarsi della medaglia dei Mille e dal conseguente diritto alla pensione, dietro parere di un Giurì d’Onore convocato dal Ministero della Guerra il 9 maggio 1863 .

Nel 1865 si arruola a Torino nel Corpo delle Guardie di Finanza ma nel 1866 abbandona ancora il suo Corpo per arruolarsi tra i volontari di Garibaldi nella III guerra d’Indipendenza.

Torno a Venezia e nel 1878 risultò con l’occupazione di “filarmonico”.

Fu dunque un personaggio dubbio. Eppure la sua militanza come volontario nel 1859, la sua diserzione per seguire Garibaldi in Sicilia e la sua partecipazione alla campagna del 1866 nel Corpo Volontari, sembrano suggerire una certa coerenza politica, al di là dei suoi precedenti e della sua pessima reputazione.

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