Enrico Copello

Copello

Enrico Copello dopo l’avventura dei Mille vissuta a quindici anni non si accontentò della vita di agiato commerciante e si lasciò affascinare dall’America e dal progresso.

Copello Enrico di Carlo nacque a Genova il 22 gennaio 1844.
Apparteneva a una facoltosa famiglia di commercianti. Aveva studiato anche in Svizzera e si trovava a Milano in collegio, quando seppe della preparazione della spedizione. Giunto a Genova insieme al gruppo di volontari milanesi, riuscì a seguire Bixio nell’azione per la cattura del “Lombardo” e del “Piemonte”, dove si nascose per sottrarsi alle ricerche del padre o degli arruolatori più scrupolosi. Infatti fu uno tra i più giovani dei Mille, poiché aveva compiuto quindici anni pochi mesi prima e non avrebbe potuto partecipare all’impresa.
Pur avendo ottenuto a Palermo il grado di sottotenente, preferì combattere come semplice soldato tra i Carabinieri Genovesi, ritenendo che un quindicenne non potesse comandare uomini ben più maturi.
Nel 1867 fu di nuovo con Garibaldi nell’Agro Romano come tenente.

Al termine di queste avventure inizialmente aiutò nell’attività commerciale di famiglia, ma lo spirito di avventura lo portò negli Stati Uniti e per alcuni anni lavorò nella ditta di Edison.
Sporadicamente scrisse qualche articolo per il «New York Times» sulla situazione italiana, sposando poi un’insegnante di lingue.
Alla fine degli anni ’80 Copello ritornò in Italia, portando con sé il primo fonografo mai visto nella penisola e assumendo la rappresentanza per conto della Edison in Italia. Cominciò così una frenetica serie di dimostrazioni della nuova invenzione in tutta Italia. Si ricordano dimostrazioni alla stampa al Senato e alla Camera dei deputati, al re Umberto al primo ministro Crispi, alla regina e ai sindaci di varie città.

Morì il 2 aprile 1920 a Quarto da dove aveva iniziato la sua avventura a quindicianni.

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