Federico Buonvicini

Buonvicini

Federico Buonvicini, uno dei tanti volontari veneti che lasciarono la propria casa per ottenere una vita da emigrato, piena di stenti e umiliazioni.

Buonvicini Federico, di Gaetano e Domenica Bruschini, nacque a Terranegra di Legnago 3-10-1839 in una famiglia di commercianti. Dovette ricevere una buona istruzione, visto che giunto tra i Mille, appena ventunenne, fu nominato subito ufficiale.
Nel 1959 espatriò per partecipare alla seconda Guerra d’indipendenza.
Nel 1860 partecipò alla spedizione dei Mille nella sesta compagnia ed ebbe il grado di sottotenente in forza della sua precedente esperienza.
La campagna per lui praticamente finì il 15 maggio a Calatafimi dove ricevette una seria ferita alla coscia che gli diede problemi per tutta la vita. Conservava la pallottola che lo aveva ferito alla catena dell’orologio.

Congedato, iniziò un’inutile e lunga trafila per ottenere il riconoscimento dell’invalidità.
Si stabilì a Milano e si sposò.
Iniziò per lui un periodo difficile dal punto di vista economico. Non potendo tornare in Veneto ed essendo senza lavoro visse con i sussidi del comitato degli immigrati veneti. Trasferito a Torino visse in ristrettezze fino all’ottenimento della pensione dei Mille.

Nel 1866 Buonvicini sembra che abbia partecipato alla III guerra d’Indipendenza.
Dopo il 1866 finalmente ritornò a Legnago con un occupazione come mediatore commerciale.
Nel 1890 risultano nuove inutili istanze per sussidi straordinari dovuti a una condizione economica nuovamente di miseria.
L’ultimo periodo della vita lo passò prima a Milano e poi a Bisuschio (Varese), dove morì nel 1910.

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