Filippo Riccioni

Filippo Riccioni dei Mille

Riccioni Filippo nacque a Pastina di Bagnone in Lunigiana il 26 maggio 1836, figlio illegittimo di Franca Riccioni. Venne cresciuto come orfano, nella casa degli esposti di Pisa.

Fu affidato all’età di 9 anni alla famiglia di Andrea e Teresa Fontani di Castelnuovo di Garfagnana e lì rimarrà per gran parte della sua adolescenza. La famiglia si spostò a Livorno per avviare un commercio di carbone e Filippo con una carretta trasportava il carbone da Livorno e Cecina.
A Livorno partecipò assieme ad altri suoi amici e conoscenti a delle riunioni segrete della “Giovine Italia”. Frattanto i coniugi Fontana in seguito ad un fallimento dovettero abbandonare Livorno e si stabilirono a Campo di Giarola frazione di Ligonchio. Nel 1860, Filippo allorché seppe che Garibaldi aveva adunato i suoi uomini per la spedizione in Sicilia, si affrettò a portare il carretto al proprietario e assieme a due amici e con mezzi di fortuna raggiunse Quarto. Il suo imbarco a Quarto ha dell’avventuroso perché, arrivato in ritardo, rincorse le navi già partite con una imbarcazione e salì a viaggio avviato.
Risulta essere analfabeta (il suo foglio matricolare reca la croce al posto della firma) e venne inquadrato nella seconda compagnia.

A Palermo nel giugno 1860, quando riceve la medaglia riservata ai “Mille di Marsala” dichiara di essere nato a Ligonchio dal padre Luigi, vergognandosi di essere un trovatello. Ecco perché la Gazzetta Ufficiale del 1978 e l’elenco nel 1864 lo danno nato a Ligonchio.

Fece tutta la campagna e fu congedato il 10-2-1861. Al termine della campagna Riccioni ritornò a Ligonchio dove si erano stabiliti i genitori adottivi. Ebbe le medaglie commemorative e la pensione dei Mille.
Si sposò e si stabilì nella frazione di Campo di Cinquecerri, anche se, per mantenere la numerosa famiglia, cercò lavoro da bracciante e giornaliero in varie località della Liguria e della Toscana e lavorò anche nella fonderia di Pertusola a San Terenzo (La Spezia) .
Morì a Cinquecerri di Ligonchio, per polmonite, il 15 luglio 1912.

“26 maggio 1836, il giorno in cui sono nato. Dovrebbe essere un giorno felice quando nasce un bimbo, ma forse non lo fu il giorno in cui nacqui io. Per quale motivo fui abbandonato dai miei genitori? Forse non erano sposati …forse troppo poveri …forse la mia mamma morì di parto ed il mio papà non riuscì a prendersi cura di me?”.

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