Francesco De Maestri

 Francesco De Maestri

Francesco De Maestri era un povero contadino ligure, emigrato in Uruguay e seguì Garibaldi da una guerra all’altra con il grado di capitano, nonostante la perdita di un braccio. Finì a fare il bidello a Savona.

De Maestri Francesco, di Peregrino e Maria Toso, nacque a Spotorno (Savona) il 18 ottobre 1826.
Era un contadino emigrato in America a cercare fortuna.
Si trovava in Uruguay quando nel 1842 entrò molto giovane a far parte della Legione garibaldina e combatté a Montevideo e perse in battaglia il fratello che era venuto in Sudamerica con lui.

Nel 1848 ritornò in Italia con Garibaldi sul brigantino “Speranza” e partecipò alla I Guerra d’Indipendenza come ufficiale nei volontari. A Morazzone fu ferito al gomito in modo così grave per cui fu necessaria l’amputazione del braccio destro.
Nel 1849 accorse in difesa della Repubblica Romana. Dopo la sconfitta e lo scioglimento dei garibaldini fu fatto prigioniero dagli austriaci e malmenato con atroci bastonature. Ottenuta la libertà riparò in Liguria.

Nel 1860 partecipò alla spedizione dei Mille, nonostante la menomazione, aggregato alla Intendenza (G. Acerbi) insieme al compagno di Montevideo Carlo Rodi anch’esso monco. Fece tutta la campagna. Ebbe la medaglia d’argento al valor militare per l’entrata in Palermo.
Nel 1861 passò nell’Esercito regolare come capitano assegnato al 19° Reggimento di Fanteria. Nello stesso anno venne però ricoverato nella Casa Reale Invalidi e Veterani d’Asti. Nel 1865 chiese di essere collocato formalmente a riposo e preferì ritornare in Liguria. Fece per qualche anno il custode all’istituto degli Scolopi a Savona.
Morì povero e senza famiglia, il 24 marzo 1876 all’ospedale di Savona per malattia. Fu seppellito a Savona.

“Il povero mio De Maestri da Spotorno, semplice e prode come i popolani delle nostre marine liguri, piangeva”.

Così lo descrisse Cesare Abba al funerale di Tüköry a Palermo.
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