Giacomo Costa

Costa Giacomo

Giacomo Costa, lasciò il Veneto e partecipò nel 1860 alla spedizione dei Mille come risulta da tutti gli elenchi ma questo non era il suo vero nome.

In realtà di chiamava Domenico Giacomo Antonio Toller di Domenico e di Costa Rosa e nacque a Rovereto (Trento) il 23-7-1939.
Faceva il mugnaio come tutta la sua famiglia.
Nel 1859 andò a prestare il servizio militare nella marina austriaca.
Sul principio del 1860 si trovò a Rovereto per un breve congedo e così disertò dalla marina
austriaca.
Per la Valle del Ledro passò in Lombardia raggiungendo Cremona, e da Cremona a Genova, cambiando il proprio nome in Giacomo Costa, il nome del nonno paterno.
Il motivo di tale scambio non sono chiari, forse legati alla possibilità di usare documenti del nonno durante la fuga, forse per far meglio perdere le sue tracce di disertore.

Dunque nel maggio del 1860 partecipò alla spedizione dei mille nella V compagnia dando il suo nuovo nome al momento dell’arruolamento.
Al termine della campagna ovviamente non ritornò a Rovereto e nel 1861 fu inviato dal Comitato
d’Emigrazione ad Aosta dove riprese il suo lavoro di mugnaio.
Poco dopo si sposò con una ragazza del luogo e dovette ritornare al suo vero nome.
Morto il suocero, Giacomo Teller ereditò un negozio e abbandonò il precedente mestiere.
Morì ad Aosta il 2-6-1881.

Dopo la sua morte la vedova presentò domanda al Governo per ottenere la pensione anche ridotta perché moglie legittima di Domenico Giacomo Toller uno dei Mille.
La burocrazia sabauda naturalmente rispose che nell’elenco dei Mille non risultava nessun Toller e la povera donna visse per anni in miseria.

“….egli era un uomo dolce e gioviale, incapace di far male ad una mosca. Non bisognava però toccarlo, neppure per ischerzo, nel suo amor proprio di garibaldino…

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