Gilberto Patrese, detto il “Gobbo”, mori giovane a Calatafimi, con una pallottola in fronte, ma questo non bastò per meritarsi che il suo nome fosse sull’elenco degli eroi.
Patrese Gilberto nacque a Milano il 10 dicembre 1938.
Aveva partecipato alla II guerra d’indipendenza nei cacciatori degli Appennini, probabilmente dopo essere espatriato illegalmente dalla Lombardia.
Nel 1860 partì da Quarto con i Mille; in quanto partecipante alla campagna del 1859, fu nominato furiere della V compagnia.
Era soprannominato “il Gobbo” a causa di un evidente difetto fisico.
Morì a Calatafimi a causa di una pallottola che lo colpì alla testa.
Una serie incredibili di inefficienze e di errori, che si succedettero ogni volta che fu revisionato l’elenco dei Mille, portarono a includere negli elenchi dei garibaldini, al posto di Gilberto, un certo Roberto Patresi, nato a Legnano nel 1804, un ufficiale dell’Esercito che nulla aveva a che fare con l’impresa e che morì nel 1877.
Così a quel povero ragazzo milanese, caduto a Calatafimi con un colpo in fronte, fu sempre negato il suo posto nell’elenco di coloro che fecero l’Italia.
“…Gilberto Patrese di Milano, furiere della V^, morto a Calatafimi da un proiettile che gli trapassò il cranio …”
taccuino di GIUSEPPE NODARI