Giuseppe Marchetti

Giuseppe Marchetti

Giuseppe Marchetti fu il più giovane dei Mille. La sua breve vita, fatta di stenti e malattia, fu segnata per sempre da quell’avventura indimenticabile vissuta da bambino.

Marchetti Giuseppe, nacque a Chioggia, il 24 agosto 1849 da Luigi e Antonia Carlotta Tessaro.
II padre partecipò alla difesa di Venezia nel 1848 e Giuseppe nacque durante l’assedio al forte di Chioggia.
Quando Luigi Marchetti, di professione medico, decise di lasciare Chioggia per raggiungere Genova e partecipare alla spedizione con Garibaldi, il figlio, non ancora undicenne, volle accompagnare il padre che non seppe rifiutare.
Giunsero all’imbarco tra lo stupore di tutti. Il padre partecipò alla campagna come medico e il ragazzo fece tutta la campagna accompagnando il padre.

Fu presente alla premiazione con la medaglia dei mille e al termine della spedizione Giuseppe Marchetti si stabilì a Torino con il padre e la madre, giunta da Chioggia. Le difficoltà del padre a esercitare la sua professione di medico portarono la famiglia alla completa povertà, nonostante qualche piccolo sussidio.
Nel 1862 si trasferirono a Genova in cerca di fortuna, ma nel 1864 il padre morì e la madre preferì ritornare a Torino dove aveva qualche persona amica.
Il 14 marzo 1865, Giuseppe ricevette la pensione prevista dalla nuova legge per i superstiti dei Mille che risollevò in qualche modo le condizioni sue e della madre.
Il giovane Marchetti è ancora con Garibaldi nella campagna del 1866 e del 1867.

Nell’agosto 1867 si trasferì a Napoli con la madre, attratto dal clima che avrebbe dovuto far migliorare la sua salute, minata fin dalla sua partecipazione da giovanissimo alla spedizione in Sicilia.
Morì ammalato e povero a Napoli, il 16 maggio 1877, assistito dalla madre, morta a sua volta nel 1879 in completa miseria.
Della breve esistenza del Marchetti, pochi sono i documenti rimasti. Dopo la morte il piccolo garibaldino fu dimenticato e solo nel 1964 Chioggia gli dedicò un monumento.

«Fortunato fanciullo cui toccava nella vita un mattino così bello!»,

Giuseppe Cesare Abba.

“…uno appena tredicenne, uscito incolume dai combattimenti di Marsala, Calatafimi, Palermo e Milazzo, contento di sé, come ben si vedeva, ma senza spavalderia…”.

Descrizione del ragazzo, alla consegna della medaglia dei Mille, fatta dall’ammiraglio PERSANO
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