Guglielmo Cenni

Guglielmo Cenni

Guglielmo Cenni di Lorenzo e di Angela Candellieri nacque a Comacchio (Ferrara) 26 febbraio 1817
Il padre era funzionario del governo pontificio.
Guglielmo visse e studiò a Bologna dove si laureò in giurisprudenza. Fin da giovane maturò profondi ideali nazionali; partecipò ai moti del 1831 e nel 1848 militò nei volontari dell’alta Romagna
ed Umbria e partecipò alla difesa della repubblica di venezia.
Nel1849 tornato a bologna fu tra coloro che accolsero Garibaldi di passaggio per la città e lo seguì verso Roma dove come capitano di Stato Maggiore, partecipò alla difesa della Repubblica Romana.
Caduta la Repubblica seguì il Generale Garibaldi nella famosa ritirata verso San Marino.

fino a San Marino, dove si fermò per qualche tempo, in attesa che le acque si calmassero.

Tornato a Bologna, fu oggetto di sorveglianza continua e persecuzioni: nel febbraio 1850 fu arrestato e imprigionato nella rocca di Imola, a San Leo e a Perugia, infine fu messo agli arresti domiciliari. Nel 1852 riuscì a fuggire a Genova, e così poté scampare alla condanna a 20 anni inflittagli in contumacia l’anno successivo, 

Nel 1859 partecipò con i Cacciatori delle Alpi alla II guerra di Indipendenza con il grado di Capitano dello Stato maggiore.
Si distinse a San Fermo e nella battaglia di Tre Ponti e meritò una medaglia d’argento al valor militare
Nel 1860 partecipò alla Spedizione dei Mille.
Combatté valorosamente a Calatafimi e nelle giornate di Palermo e a Milazzo.
Fu nominato Comandante la piazza di Palermo e promosso fino al grado di colonnello
Dopo la campagna entrò a far parte dell’esercito regolare mantenendo il grado nell’arma di
Fanteria dell’Esercito Italiano.
Fu collocato in aspettativa nel 1862 fu collocato in aspettativa “per riduzione di corpo”, come accadde a molti garibaldini che avevano tentato di proseguire la carriera militare nell’esercito regio. Tornato alla vita civile, Filippo Cenni dimorò a Torino dove aprì uno studio legale, e dopo il 1876 si trasferì a Roma, dove ebbe un modesto impiego nell’Archivio di Stato.
Morì l’8 febbraio 1885 a Roma.

il cugino Quinto Cenni fu uno straordinario disegnatore di divise miliari


…averlo vicino pareva di camminar col fuoco in mano presso una polveriera…

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