Luigi Bolis

 Bolis Luigi dei Mille

Luigi Bolis fu da giovane un fervente repubblicano e garibaldino e nella maturità fu moderato e monarchico, seguendo il percorso di Crispi e di molti altri.

Bolis Luigi di Carlo e di Natalina Esposito Nervosi nacque a Bergamo il 4 giugno 1841.
Non ancora diciottenne nel 1959 passò in Piemonte attraverso il Canton Ticino e si arruolò tra volontari garibaldini partecipando ai combattimenti sostenuti a Seriate e a Tre Ponti. Ebbe le medaglie commemorative italiana e francese.

Tornato brevemente a Bergamo nell’inverno tra il 1859 e il 1860, si arruolò nel gruppo di bergamaschi organizzato da Nullo e da Cucchi e arrivò con essi a Genova. Fece parte ovviamente della VIII compagnia. A Palermo fu promosso sergente furiere, poi sottotenente.
Si distinse a Capua e fu promosso tenente. Su Volturno riportò una ferita alla mano destra. Sciolto l’esercito garibaldino ritornò a Bergamo e ottenne, grazie a una lettera di raccomandazione di Garibaldi, un impiego presso l’Amministrazione Postale.

Nel 1862 Bolis seguì di nuovo il generale Garibaldi nel tentativo finito sull’Aspromonte. Tornato a Bergamo fu per questo destituito dall’impiego e decise di dedicarsi al commercio come rappresentante di chincaglierie.
Intorno al 1872 si trasferì in Toscana prima a Firenze, poi, come gestore del banco de lotto, nel Mugello e infine a Figline Valdarno dove fisse a lungo con la sua numerosa famiglia.

Attivo politicamente si spostò su posizioni moderate e monarchiche e appoggiò Crispi.
Al primo sorgere del fascismo aderì con entusiasmo.
Morì a Figline Valdarno il 13-3-1932 per un attacco di polmonite.

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