Luigi Giuseppe Marchetti

Marchetti

Luigi Marchetti, giovane medico, partecipando alla spedizione dei Mille sacrificò sé stesso, il suo unico figlio e tutta la sua famiglia.

Marchetti Luigi Giuseppe di Giuseppe e di Caterina Ciotti nacque a Vittorio Veneto (allora nel comune di Ceneda). La data di nascita è forse il 23 giugno 1824.
Frequentava la facoltà di medicina di Padova quando nel 1848 si arruolò tra i tra i “cacciatori del Sile”, per sostenere la difesa di Venezia contro gli austriaci. Risulta comunque che si sia laureato sempre nel 1848. Assieme alla giovane moglie, Antonia Carlotta Tessaro che aveva da poco sposato, si spostò a Chioggia per dar man forte nella difesa del forte di Brondolo e fu proprio durante l’assedio austriaco che nacque Giuseppe, il suo unico figlio.
Dal 1849 al 1860 di Marchetti Luigi non si hanno notizie, ma probabilmente esercitò la sua professione a Chioggia.

Nel maggio del 1860 si presentò a Genova per partire con i Mille, accompagnato dal figlio undicenne a cui non era riuscito a impedire di seguirlo.
Sbarcato a Marsala diventò ufficiale sanitario della 5^ compagnia. Nella battaglia di Calatafimi fu ferito al fianco destro. Il 16 giugno divenne medico di battaglione nella Brigata comandata Bixio. Si distinse a Reggio Calabria e a Maddaloni partecipando ai combattimenti e curando anche i feriti. Il 15 ottobre fu nominato medico di Reggimento di 2^ classe. Al termine della campagna non ottenne di continuare la carriera militare.
Il dottor Marchetti con il giovane figlio diventò così un emigrato e fece arrivare a Torino anche la moglie, riunendo la famiglia.

Nel capoluogo piemontese deve aver esercitato la sua professione con scarsa fortuna, forse a causa della salute malandata e della vecchia ferita di Calatafimi.
Già nel 1861, e poi anche in seguito, richiese un sussidio, dichiarandosi mancante di mezzi di sussistenza. Ottenne un piccolo aiuto grazie al Comitato Politico Veneto che cercava di aiutare gli emigrati veneti. La polizia comunque lo sorvegliava con sospetto come del resto faceva con quasi tutti i reduci garibaldini. A causa di tutte le difficoltà il dottor Marchetti attraversò un periodo molto difficile, di povertà e depressione, e un rapporto della polizia lo descrive come individuo rozzo, scorbutico, inadatto come medico.

Nel 1862 si trasferì a Genova, precisamente a Campofreddo (oggi Campo Ligure). Sperava di aver migliori possibilità di lavoro e di far migliorare la salute sua e del figlio, grazie al clima migliore.
In Liguria l’ex garibaldino continuò per poco la solita vita di stenti. Durante l’inverno del 1863, non ancora quarantenne, è colpito da paralisi e morì il 28 gennaio 1864, lasciando una vedova senza mezzi e un ragazzo di 14 anni, già malato.

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