Piero Beccarelli

Piero Beccarelli

Piero Beccarelli lasciò la Maremma con i Mille per sfuggire alla miseria che lo aveva ridotto a mendicare. Tornò a casa sulla montagna pistoiese, povero bracciante ma con una nuova dignità.

Pietro Beccarelli nacque nel villaggio di Saturnana, (dipendente dal comune di Porta al Borgo che oggi è un rione del comune di Pistoia), il 13 settembre 1827.  Nel maggio 1960 si trovava a Talamone, Beccarelli era uno dei tanti pistoiesi che in quei tempi, secondo una consuetudine protrattasi anche nel Novecento, si recavano in Maremma a far carbone o per altri lavori stagionali, sfidando la malaria che vi imperversava.                     
Giuseppe Bandi, racconta nelle sue memorie “I Mille da Genova a Capua” il modo curioso col quale si arruolò Beccarelli durante la sosta di Talamone. Il poveruomo, disoccupato e malato di malaria si era ridotto a mendicare e si rivolse a Bandi che lo convinse a lasciare quella umiliante condizione e a imbarcarsi con i Mille.
Inizialmente fece da attendente a Bandi, poi ancora debilitato dalla malaria, fece parte del corpo sanitario.
Fece tutta la campagna ed ebbe le medaglie commemorative. Tornò a casa sulla montagna pistoiese a fare il bracciante e morì il 14 agosto 1871.

“…mentre aspettavo una barca che mi portasse a bordo, ecco accostarmisi un pover’uomo, tutto cenci e smunto come il Battista nel deserto, che mi dice: – Sor uffiziale mi dia qualcosa per su’ carità. – Come! Chiedi la carità a me che ho già fatto testamento? – Che vuole? Le febbri m’hanno strutto e non si trova da lavorare. Creda in Dio che ho fame, e non ho un picciolo in tasca. Son venuto da Orbetello stamani, e non ho trovato da sdigiunarmi… – Hai moglie, hai figlioli ? – Né figlioli, né moglie. – Allora, caro mio, morire per morire, l’è meglio morir da bravo con noi, che crepar di fame. Almeno ti metteranno in musica. Hai tu paura delle palle? Il Maremmano fe’ cenno che no. – Allora – soggiunsi – monta meco su questa barca, e da ora in poi sarai soldato di Garibaldi. – Viva Garibaldi sempre! – esclamò il disgraziato, non più disgraziato e mi seguì.”

G. BANDI
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