Luigi Minnicelli

Minnicelli Luigi Pasquale di Gennaro e di Maria Giuseppa Pirillo nacque a Rossano (Cosenza) 13 agosto 1827. Era di modesta famiglia: padre era calzolaio e la madre casalinga.
Da giovane, essendo quasi analfabeta, andò al servizio dei Toscano una famiglia altolocata presso la quale si avvicinò alle idee liberali.
Prese parte all’insurrezione del 1848 in Calabria. Nel giugno del ’48 si trovava con altri volontari a Mormanno quando a causa di un traditore, rischiò di fatti prigionieri. Domata la rivoluzione fu ricercato della polizia e dovette seguire in esilio la famiglia presso cui prestava servizio, anch’essa in fuga in barca, prima verso la Sicilia e poi la Puglia. Infine con una nave da Napoli raggiunsero Marsiglia, poi Bastia, Livorno ed infine a Firenze dove si stabilirono in attesa di giorni migliori.
Nel 1860, munito di una lettera di raccomandazione per Domenico Mauro da parte dei fratelli Toscano, chiese di essere arruolato tra i Mille e disse di non essere ammogliato anche se poco prima si era sposato, probabilmente per poter riconoscere i figli (che non rivedrà più) prima della rischiosa impresa. Partecipò a tutti i fatti d’armi e concluse la campagna come sottotenente per essersi distinto nel fatto d’armi di Villa Gualtieri.
Al termine dell’impresa ritornò a Rossano. Ebbe le medaglie commemorative e la pensione dei Mille e militò nella Guardia Nazionale. Fu il promotore di una locale loggia massonica.
Morì a Rossano il 27 novembre 1903 nella sua casa.

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