
Le 1000 storie dei Mille di Garibaldi
La vulgata ci dice che tra i Mille abbondassero professionisti, avvocati, ingegneri, commercianti, possidenti ma che non vi fossero operai e uomini del popolo.
Invece nel lungo elenco ci sono molti lavoratori manuali, più o meno poveri ma accumunati da una vita di duro lavoro che riprese, nella maggior parte dei casi, subito dopo i pochi mesi della campagna del 1860.
Si trattava in larga parte di artigiani piuttosto che operai; del resto l’industrializzazione era ancora da venire anche nella Lombardia, ancora terra di agricoltura.
Erano calzolai, falegnami, sellai, sarti, ebanisti, mastri d’ascia, cappellai, lavoratori del cuoio. Tutti insieme ci danno una vivida immagine dell’economia reale dell’Italia al momento dell’Unità.
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