Enrico Calderini

Calderini

Calderini Ercole Enrico di Antonio e di Teresa Zambelli nacque a Bergamo 23 settembre 1833.
Avviato agli studi frequentò il Liceo di Bergamo e in seguito trovò un impiego presso l’Intendenza di Finanza a Bergamo.
Nei primi mesi del 1859 abbandonò l’ufficio, passò in Svizzera e di là in Piemonte per poter
partecipare alla II guerra d’Indipendenza, arruolato nel 16° Regg. Fanteria di linea, e partecipò alla battaglia di Palestro.
Congedatosi, ritornò nella Bergamo liberata e riprese brevemente il suo ufficio; nel 1860 partecipò alla spedizione dei Mille aggregato alla VIII compagnia ed ebbe il comando di una squadra.
Nella battaglia di Calatafimi fu ferito alla coscia da una palla borbonica e fu ricoverato dapprima nel convento dei Cappuccini a Vita, poi trasportato a Calatafimi prima su un carretto siciliano (pittorescamente descritto dal suo commilitone Sylva “un carretto a due ruote, verniciato di giallo, istoriato con vivaci colori, a soggetti religiosi, secondo il costume di tutta l’isola”) e poi da dei contadini su una barella improvvisata.

Il 6 giugno da Calatafimi fu inviato a Castelvetrano poi a Palermo e poi a Milano per la convalescenza.
Dopo circa tre mesi Calderini riprese il suo posto e partecipò alla battaglia sul Volturno, concludendo la campagna come sottotenente e con la menzione onorevole per essersi distinto
Riprese il suo lavoro a Bergamo. Nel 1866 partecipò alla III guerra di Indipendenza.
Arruolatosi il 25 maggio fu aggregato con il grado di sottotenente al 7° Regg. Fanteria del corpo
Volontari. Si distinse nell’azione del forte trentino di Ampola.
Militò come ufficiale nella milizia territoriale
Negli ultimi anni si trasferì a Milano dove collaborò con il museo del Risorgimento e dove morì nel 1913.

/ 5
Grazie per aver votato!

Rispondi