
Le 1000 storie dei Mille di Garibaldi
I volontari furono i veri protagonisti del Risorgimento. Giovani, cresciuti nel culto dei martiri dei moti mazziniani, e meno giovani, con alle spalle lunghi anni di lotte e di esilio, tutti sentivano il dovere di accorrere a dare il loro aiuto dovunque ci fosse la possibilità di lottare per la patria e per la libertà dei popoli. Per questo, non appena Garibaldi faceva capire di voler iniziare una nuova battaglia, arrivavano dall’Italia o dall’estero per combattere con lui. Successe nel 1848 e nel 1849 per la difesa della Repubblica romana, nel 1860 per la conquista del Regno delle Due Sicilie, nel 1862 e nel 1867 per la liberazione di Roma, nel 1866 per la terza guerra d’indipendenza. Nelle guerre di Indipendenza furono inseriti in corpi speciali dell’esercito sabaudo al comando di Garibaldi, ma spesso la loro iniziativa era fuori dai progetti del governo e al limite dell’illegalità.
Dopo l’unità, il patrimonio di idee, esperienze e passioni che avevano mosso i volontari non si disperse nella grigia realtà dell’Italia unita, ma rimase disponibile per nuove battaglie in camicia rossa: nel 1870 in aiuto dei Francesi attaccati dai Prussiani, nel 1897 a Creta insorta contro l’impero ottomano, nel 1912 in Grecia nella guerra italo-turca; nel 1914 nelle Argonne francesi occupate dai tedeschi, prima che l’Italia entrasse nella guerra mondiale.
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