Luciano Raveggi

Luciano Raveggi

Luciano Raveggi, uno dei pochi tra i Mille che al ritorno raccolse i riconoscimenti e il ruolo sociale che altri eroi non ebbero

Raveggi Luciano nacque ad Orbetello (Grosseto) il 12 dicembre 1837 da Luigi e di Francesca Solimeno piccoli industriali pastai di origini senesi con attività a Siena, Grosseto e Orbetello .
Animato da spirito patriottico nel 1859 si recò a Livorno per arruolarsi nell’esercito piemontese e prese parte allo scontro di San Martino.
L’anno successivo allorché il corpo di Spedizione sostò prima a Talamone e poi a Porto Santo Stefano egli prima aiutò a trovare le vettovagli necessarie al proseguo del viaggio e poi si imbarcò, assieme a Crispino Cavallini, e così fece parte della schiera dei Mille.
Combatté a Marsala, Calatafimi, Palermo e Milazzo, guadagnandosi al Volturno il grado di sottotenente e la medaglia al valor militare.
Una volta congedato, tornò a Orbetello e si prodigò affinché venisse dato un riconoscimento al commilitone Crespino Cavallini caduto sul campo.
Nel 1865 Raveggi si trasferì a Siena, di cui era originaria la famiglia, presso la sorella Ifigenia e divenne accademico dei Rozzi.
Allo scoppio della Terza guerra d’indipendenza si arruolò con i cacciatori delle Alpi sul Tirolo e ricevette da Garibaldi i gradi di tenente e poi di capitano.
Tornato a Siena, accolse il generale durante la sua visita in città accompagnandolo alla cena in suo onore all’Accademia dei Rozzi.
Nel 1867 partecipò alla campagna dell’Agro romano al comando di un battaglione dei cacciatori del Tevere. Dopo la sconfitta di Mentana, tornò di nuovo a Siena e qui risiedé fino alla morte, alternando brevi soggiorni ad Orbetello. Benché inizialmente schedato dalla polizia come repubblicano, Raveggi ottenne prestigiosi riconoscimenti pubblici, come il cavalierato della Corona d’Italia nel 1895, ed ebbe ampia popolarità in ambito senese, tanto da essere raffigurato nella sala del Risorgimento del Palazzo comunale tra i personaggi della scena dell’incontro di Vittorio Emanuele II con Garibaldi a Teano. Il ritratto fu eseguito da Pietro Aldi, che Raveggi conobbe verosimilmente nel 1879, quando il pittore, assieme al padre Olinto, già combattente a Curtatone, frequentò la sua abitazione. Il 29 aprile 1899, di ritorno dall’ennesimo soggiorno a Orbetello, Luciano Raveggi morì di polmonite e fu seppellito a Siena nel cimitero monumentale della Misericordia.

5,0 / 5
Grazie per aver votato!