Luigi Testa

Luigi Testa, soldato di tre eserciti e volontario garibaldino, luogotenente di Francesco Nullo, non ebbe onori e fini la propria vita come cameriere al bar della stazione.

Testa Luigi di Angelo e di Cristina Bonzi nacque a Seriate (Bergamo) il 2-aprile-1814.
Era da parecchi anni sotto la leva austriaca quando nel 1848 disertò le file e corse in Piemonte
arruolandosi nell’esercito sardo e partecipò così alla I Guerra d’Indipendenza.
La sconfitta di Novara lo spinse a partecipare alla difesa della Repubblica Romana. Partecipò anche alla celebre ritirata.
In seguito con alcuni compagni decise di andare in Africa per arruolarsi nella Legione Straniera.
Con la Legione straniera partecipò alla guerra di Crimea ritrovandosi così con i sardi piemontesi che
erano stati inviati da Cavour.
Nel 1859 partecipò alla II Guerra d’Indipendenza e combatté a Solferino, probabilmente ancora nelle file francesi, con la Legione Straniera.
Rimasto disilluso dall’armistizio di Villafranca abbandonò la Legione e si stabilì a Bergamo.
Nel 1860 partecipò alla spedizione dei Mille aggregato alla VIII compagnia.
Si distinse nella battaglia di Calatafimi e di Palermo e fu uno dei 200 che passarono lo stretto e sbarcarono in Calabria.
Combatté anche sul Volturno e ad Isernia, diventando il braccio destro di Francesco Nullo.
Nel 1862 infatti lo accompagnava quando questi fu arrestato a Palazzolo e nel tentativo di raggiungere
Garibaldi prima dell’Aspromonte. In questa occasione si fece arrestare a Napoli fingendosi Nullo e lasciandosi trasportare fino a Genova.
Quando Francesco Nullo ritornò dalla prigionia di Finestrelle reo di aver partecipato ad Aspromonte e
organizzò nel 1863 la spedizione per portare aiuto alla Polonia, Testa fu tra i primi all’appello.
Partì da Bergamo, combatté a Krzaykawka e vide cadere il Nullo. Riuscì a raggiungere il confine della Galizia e a sfuggire alla polizia austriaca.
Ritornato a Bergamo, ormai cinquantenne dopo una vita di avventure, fece il cameriere nel caffè della Stazione.
Morì a Bergamo il 20 aprile 1889.

La foto sull’Album dei Mille con il nome “Luigi Testa” non rappresenta, anche perché all’epoca dell’impresa aveva già 46 anni. Vi fu un’inversione con la foto di “Paolo Luigi Testa”.

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