Natale Imperatori

Natale Imperatori fu rivoluzionario, mercenario svizzero, garibaldino, terrorista, deportato, libraio, editore, attivista anarchico: tutto in una vita.

Natale Imperatori

Piazza della Riforma a Lugano dove Natale Imperatori aveva la sua cartoleria/libreria/stamperia

Imperatori Natale Agostino fu Agostino nacque a Lugano (Svizzera) il 13 maggio 1830.

LA GIOVENTù

Nel 1848, alla notizia dei moti insurrezionali, si recò a Milano e partecipò così alle “cinque giornate”.
Negli anni seguenti si arruolò assieme al fratello Enrico in un reggimento svizzero dell’Esercito borbonico, come era abbastanza comune tra i giovani dei cantoni svizzeri.
Allo scoppio della seconda guerra d’indipendenza italiana, aveva disertato, sempre con il fratello Enrico e si era arruolato volontario nei Cacciatori delle Alpi partecipando ai fatti d’arme di Varese e Como.
Nel 1860 partecipò alla Spedizione dei Mille e dopo la battaglia di Calatafimi fu promosso sottotenente.
Seguì il Generale Garibaldi ad Aspromonte, fu arrestato e brevemente subì il carcere.

Tornò a Lugano che in quel periodo era il rifugio di tanti patrioti radicali italiani.

L’attentato

Nel 1863 partecipò, insieme al commilitone dei Mille Angelo Scaglioni, alla preparazione dell’ennesimo attentato a Napoleone III, dopo quello di Giovanni Pianori giustiziato nel 1857, di Tiboldi e di Felice Orsini.
Il gruppo, di cui facevano parte anche Raffaele Trabucco e Pasquale Greco (poi sospettato di fare il doppio gioco), entrò in Francia, si stabilì in una pensione di Parigi e cominciò a preparare bombe del tipo “Orsini”.
Furono invece arrestati il 3 gennaio 1864 e processati immediatamente. A febbraio, nonostante che durante il seguitissimo processo tentasse di sminuire il suo ruolo, Imperatori fu condannato a 20 anni di carcere. Venne quindi deportato nel bagno penale di Fort-de-France (ribattezzata Nouméa nel 1866) in Nuova Caledonia dove rimase fino alla caduta del Secondo Impero nel 1870, in seguito alla sconfitta nella Guerra franco-prussiana.
Dopo il suo arresto fu escluso dall’elenco generale dei Mille, gli fu revocato il diritto di fregiarsi delle medaglie commemorative e il diritto alla pensione.

L’Anarchia

Ritornato a Lugano dopo essere stato liberato intraprese l’attività di cartolaio e libraio. In seguito fu anche piccolo editore. La sua stamperia divenne un centro di aggregazione dell’internazionalismo e soprattutto degli anarchici di tutta Europa, rifugiati proprio a Lugano. Fu anche presidente della locale sociètà operaia.
Nel 1889 fu riammesso nel diritto di fregiarsi della medaglia e di percepire la modesta pensione dei Mille.
Intervenne nella rivoluzione liberale dell’11 settembre 1890 che abbatté il regime conservatore in Svizzera.
Subì per questo un processo e fu assolto.
Morì nel novembre del 1909.

Impegnato nel suo maldestro tentativo di uccidere l’imperatore di Francia, non fu trovato dal fotografo Pavia e quindi il suo ritratto manca nell’Album.

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