Pietro Volpi

Pietro Volpi

Pietro Volpi partì con i suoi compagni di scuola, ma era troppo giovane per l’impresa e la sua vita successiva rimase inespressa.

Volpi Pietro Paolo Carlo Giuseppe di Giovanni e di Marietta Calderara, nacque a Zogno (Bergamo) il 18 marzo 1843.
Fece i primi studi a Zogno poi fu avviato a Bergamo ed era studente del secondo anno del liceo Sarpi di Bergamo quando nel 1860 senza avvisare la famiglia accorse a Genova per arruolarsi con altri compagni di scuola nella Spedizione dei Mille. Il bidello e il preside avvertirono inutilmente la famiglia.
A Talamone fu assegnato alla VIII compagnia (A.Bassini). Imbarcato sul “Piemonte”. Nella battaglia di Calatafimi riportò una ferita alla gamba destra. Dapprima fu ricoverato a Vita nel convento dei Cappuccini, poi il giorno seguente a Calatafimi nel convento di San Michele. Nel mese di giugno fu trasportato a Castelvetrano. In queste due soste egli poté visitare le suggestive rovine di Segesta e di Selinunte come ricordato da Sylva che riporta anche che per la sua capigliatura ispida dagli amici fu battezzato “Carciofo”.
Avuta una breve licenza, anche a ragione della giovane età, da Palermo si recò a Bergamo e poi tornò a riprendere il suo posto di combattente. Il 22 settembre era soldato della 4^ Compagnia del 7° Battaglione e il 26 settembre risultava caporale furiere del 2° Battaglione. Il 6 dicembre fu congedato a Marcianise. Ebbe le medaglie commemorative e la pensione dei Mille.

Riprese a Bergamo gli studi ripetendo la seconda classe liceale, presentandosi dopo la metà dell’Aprile del 1861 a causa delle sue condizioni di salute. Nel 1864 si iscrisse poi all’Università di Pavia nella facoltà di Medicina, per assecondare i desideri del padre, medico condotto di Zogno.
Nel 1866 si arruolò nuovamente tra i Cacciatori delle Alpi e partecipò alla III Guerra d’Indipendenza con il grado di sergente furiere.
Al termine della campagna ritornò a Zogno e fu costretto ad abbandonare per sempre gli studi per problemi di salute.
Si occupò dei suoi possedimenti passando il resto della sua vita in modo molto riservato.
Morì a Zogno il 21 gennaio 1911.

“… Con sommo dispiacere devo partecipare che suo figlio ieri sera senza farmi una parola dopo le ore a lui destinate per lo studio alle 5 e 2/4 pomeridiane è sortito di casa come il solito e ha trovato un certo Bonetti di Zogno ed altri e fu portato in Borgo dove arrolano gli volontari per la Cicilia e fu partito assieme. Io non posso dirci altri presentemente perché son troppo turbato… “

Falconi Giuseppe, Bidello del R. Ginnasio
5,0 / 5
Grazie per aver votato!

Rispondi