Domenico Sampieri

Sampieri

Domenico Sampieri scoprì la sua vocazione militare nella spedizione dei Mille, passando in pochi mesi da sergente a maggiore, per concludere la carriera da generale nell’esercito italiano.

Sampieri Domenico di Carlo e di Maria Naccari nacque ad Adria (Rovigo) il 28 aprile 1828.
Nel 1848 prese parte come volontario alla difesa di Venezia. Dopo il 22 agosto 1849 prese forzatamente la via dell’esilio, restando all’estero per un decennio, prima a Smirne e poi nell’Epiro

Nel 1860 ritornò in Italia e partecipò alla spedizione dei Mille, aggregato al reparto artiglieria comandato da Orsini e inquadrato come sergente.
Dopo la battaglia di Calatafimi, dove si distinse per il suo valore, ebbe la nomina a sottotenente. Fece parte dei reparti incaricati della diversione verso l’interno, distinguendosi nei combattimenti di di Sant’Angelo e di Corleone che poi gli valsero la croce di Cavaliere dell’ordine militare di Savoia.  
A Palermo fu promosso tenente e a Giugno fu promosso capitano comandante la 1^ brigata.
Dopo la battaglia del Volturno, nella quale si distinse ancora, Sampieri ebbe il grado di maggiore.
Dopo la campagna entrò a far parte dell’ Esercito regolare con il grado di maggiore assegnato al 28° Regg. Fanteria e riportò una speciale menzione per i servizi prestati nella repressione del brigantaggio nelle province meridionali.

Nel 1866 partecipò alla III guerra d’Indipendenza ed ebbe la medaglia d’argento.
Nel 1870 prese parte alla campagna dell’Agro romano. Riprese comunque servizio nell’Esercito, senza conseguenze, raggiungendo il grado di maggiore generale nel 1884. Collocato a riposo il 1886.
Nel 1894 fu eletto alla Camera dei deputati.
Morì a Firenze il 19 febbraio 1896, sepolto a Firenze nel Cimitero Porte Sante vicino la chiesa di San Miniato.
Nel 1893 pubblicò “Lo sbarco dei Mille a Marsala – frammento storico”.

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