Giulio Rovighi

Giulio Rovighi, una vita complicata, passata dall’entusiasmo giovanile, dal disonore, dal riscatto e infine dalla ricchezza raggiunta come geniale imprenditore.

Rovighi

Rovighi Giulio di Abramo e Anna Finzi nacque a Carpi il 27 gennaio 1830.
Appartenne a una benestante famiglia di religione ebraica attiva nel commercio di vini.
Nel 1848 partecipò alla I Guerra d’Indipendenza. Fece parte, appena diciottenne, dei volontari modenesi e reggiani che combatterono contro gli austriaci a Governolo. Dopo l’armistizio di Salasco passò in Piemonte arruolato nel 23° Reggimento combattendo a Novara. Dopo il congedo si stabilì a Torino con la famiglia.

Nel 1959 partecipò alla II Guerra d’Indipendenza come semplice soldato e poi, dopo il congedo, come volontario in Romagna.
Nel 1860 partecipò alla spedizione dei Mille con il grado di sottotenente della 6^ compagnia. Durante la campagna si distinse e ricevette le promozioni a tenente, poi capitano al comando di una compagnia e infine maggiore, a settembre mentre si trovava in convalescenza.
Alla fine della campagna sembrava volesse abbracciare la carriera militare, ma cambiò parere e rassegnò le dimissioni il 24 marzo 1861.

Negli anni seguenti fu escluso dall’onore di fregiarsi della medaglia dei Mille e dal diritto alla pensione loro assegnata. Era infatti emerso dalle ricerche, fatte su tutti i Mille, che durante il periodo passato a Torino, forse in difficoltà economiche, aveva svolto l’attività di “segretario del lupanare” di tale Rosa Merlo e perciò era stato anche espulso dal Piemonte.
A causa di questo disonore, nel maggio 1866 quando egli chiese di prestare servizio come ufficiale tra i volontari garibaldini, l’apposita Commissione respinse la sua domanda, giudicandola inammissibile.
Ma Rovighi si arruolò come semplice camicia rossa nella 1^ cp. agli ordini del concittadino Giovanni Tabacchi, meritando la medaglia d’argento al valor militare per il valore dimostrato a Condino e Bezzecca. Fu congedato il 17 settembre successivo.
Tornò in campo anche nel 1867, assumendo il comando del IV battaglione e si batté valorosamente a Monterotondo ed a Mentana.

Visse certamente a Milano e a Sesto Fiorentino e forse anche altrove, occupandosi di commercio di vini.
Infine si trasferì in Francia e si arricchì inventando l’amaro “Rovighi”, molto conosciuto all’epoca. Trascorse gli ultimi anni della vita nello chalet Excelsior a Mont-Boron (Nizza), dove si spense il 21 marzo 1904.

amaro Rovighi
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Una risposta a “Giulio Rovighi”

  1. Buongiorno,
    sono in possesso di una tessera dei Volontarj Italiani – Corpo del Centro _ Seconda Colonna – VI Battaglione, in cui si dichiara che Dal Collo Giovanni. da Ostiglia prov. Mantova, ha fatto parte del suddetto Battaglione operante nell’Agro Romano nella Campagna di guerra 1867 contro il Papa-Re in qualità di Furiere Maggiore del suddetto Battaglione. La tessera è firmata dal Capitano Comandante la Compagnia, Giovanni Porta, e dal Maggiore Comandante il VI Battaglione, Giulio Rovighi.
    Grazie. Claudio Dal Collo

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