Eugenio Sartori

Sartori Eugenio dei Mille

Sartori Eugenio di Antonio nacque a Sacile (Udine) il 15 giugno 1830.
La Gazzetta Ufficiale lo dà possidente. Nel 1848 fu aiutante del padre che era stato ufficiale napoleonico e che fu nominato maggiore comandante del Corpo dei Volontari di Palmanova. Con i fratelli (uno di essi morirà a Custoza) e il padre combatté a Visco e poi alla difesa di Udine. Passò poi alla difesa di Venezia come tenente nel 2° Regg. fanteria. Fu ferito seriamente nella sortita di Brondolo.
Dopo la restaurazione la famiglia dovette subire la rovina economica e l’emigrazione resa inevitabiile dalle pressioni delle autorità austriache. Eugenio si rifugiò a Torino dove trovò un modesto impiego.
Nel 1859 fece la compagna dell’Emilia come ufficiale.
Nel 1860 partecipò alla spedizione dei Mille. Con il grado di sergente fu aggregato alla I compagnia (N. Bixio).
Questo declassamento fu occasione di un alterco con un ufficiale che gli rimproverò, secondo Abba di indossare il berretto da ufficiale, portato nell’esercito dell’Emilia.

Sartori morì nello scontro sull'altura della battaglia di Calatafimi
Calatafimi: il combattimento sull’altura

Sartori rimase turbato dal battibecco accaduto a Talamone e giurò di far parlare di sé. (C. Abba)
Nella battaglia di Calatafimi cadde per le molte ferite. G.C. Abba così descrisse la sua morte: lo vide salutarlo e poi slanciarsi verso la cima della collina verso l’ultima linea di difesa, incitando gli altri; poi lo vide morto con due ferite di palla, e molte di baionetta che furono quelle che lo finirono. Era il cadavere che si trovò nel posto più avanzato quasi sulla vetta. La sua fine colpì molto lo scrittore: «Quanti conoscemmo Sartori da Sacile, parleremo a lungo di lui».

“…Egli no, non pareva in pace! Gli occhi non gli si erano ancora chiusi, e, dopo tante ore, il suo viso esprimeva sempre una gran collera da battaglia…”

G.C. ABBA

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