Marziano Ciotti

Marziano Ciotti

Marziano Ciotti, dopo un decennio di lotte, si suicidò per delusioni politiche e personali, ritrovandosi povero pur avendo servito la patria in cento battaglie.

Marziano Ciotti nacque il 13 agosto 1839 a Gradisca d’Isonzo (Gorizia) da Amalia Mazzoldi e Valentino, medico condotto. Dopo gli studi superiori si iscrisse alla Facoltà di Legge dell’Università di Padova, centro di ideali mazziniani e patriottici, diventando amico di Ippolito Nievo.
Emigrò nel 1859 per partecipare alla seconda guerra d’indipendenza con i Cacciatori delle Alpi di Garibaldi. Partecipò alla spedizione dei Mille inquadrato nella VII compagnia, comandata da Benedetto Cairoli, prima come soldato semplice, poi caporale. Dopo l’entrata a Palermo dove si distinse a porta Maqueda, venne nominato sottotenente; e poi tenente al Volturno, dove ricevette la medaglia al valor militare.

Tra il 1861 e il 1862 Marziano Ciotti collaborò con Garibaldi alle varie iniziative. Fu brevemente arrestato, partecipò all’azione in Aspromonte, nuovamente arrestato, amnistiato, rientrato illegalmente in Friuli per partecipare ai moti falliti del 1864. Furono anni tumultuosi in cui Ciotti dovette affrontare 14 duelli, la massima parte dei quali con ufficiali del regio esercito.

Nel 1866 partecipò alla terza guerra d’indipendenza, nel 9° reggimento agli ordini di Menotti Garibaldi.
Nel 1867 fu ancora con Garibaldi, comandante di un battaglione col grado di maggiore, nel tentativo della presa di Roma. Si distinse a Monterotondo e poi per la strenua difesa a Mentana. Arrestato dopo il fallimento della campagna, venne inviato al confino a Comacchio, dove si sposò nel 1868.
Partecipò anche alla campagna dei Vosgi (1870-1871), dove venne nominato tenente colonnello e fu insignito della Legion d’onore.

Dopo la campagna di Francia, Marziano Ciotti si stabilì Montereale Cellina con la moglie dalla quale ebbe 5 figli.
Senza lavoro, con una famiglia numerosa, deluso dagli esiti dell’unità nazionale, oppresso dalle angustie materiali, influenzato dal suicidio dell’amico Giovanni Battista Cella, nella notte tra il 7 e l’8 luglio 1887, nei pressi di Udine, dopo essersi sparato con la pistola, si lasciò cadere nel canale Ledra.
Aveva raccomandato agli amici patrioti l’educazione dei propri figli in una lettera che gli venne trovata addosso.
Marziano Ciotti è sepolto nel cimitero monumentale di Udine tra i benemeriti della città.

Mio caro Ciotti, Voi alla testa della vostra compagnia siete entrato il primo in Monte Rotondo sulle rovine incendiate e brucianti della porta San Rocco…

G. GARIBALDI

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