Angelo Scaglioni

Scaglioni e soci avevano portato a Parigi 4 bombe tipo "Orsini".

Angelo Scaglioni spese la sua gioventù e la sua breve vita tra risse, battaglie, cospirazioni e carcere, spinto dagli ideali e da un carattere violento.

Scaglioni Angelo, di Luigi, commerciante di bestiame e di carni, nacque a Pavia il 21 gennaio 1840.
Fu avviato agli studi superiori che fece senza impegno e manifestando il suo temperamento ribelle. Nel 1859, sfuggendo alla polizia austriaca e dopo aver passato il Ticino raggiunse il Piemonte e partecipò alla II Guerra d’Indipendenza come volontario. Si distinse a Palestro, meritando una medaglia al valor militare.
Nel 1860 partecipò nella spedizione dei Mille. Fu imbarcato sul “Lombardo”. Nella battaglia di Calatafimi riportò lievi ferite.
Alla fine della campagna, conclusa con il grado di sottotenente, ritorno a Pavia dove ottenne finalmente la licenza liceale e si iscrisse alla facoltà di matematica che non frequentò mai. Nel 1862 seguì il generale Garibaldi nella spedizione terminata ad Aspromonte. Arrestato fu tradotto a Genova e poi rimesso in libertà e ritornò a Pavia aiutando il padre in macelleria.
Nel 1863, temendo qualche rappresaglia per aver manifestato le sue idee anti monarchiche, ovvero per un oscuro episodio di sangue, riparò a Lugano.
Qui con l’amico Natale Imperatori, anch’esso dei Mille di Marsala, Raffaele Trabucco e Pasquale Greco (quest’ultimo fu poi sospettato di fare il doppio gioco) congiurò per uccidere Napoleone III con bombe del tipo “Orsini”
Il 24 dicembre 1863 Angelo Scaglioni sotto il falso nome di Angelo Maspoli penetrò in Francia con gli altri congiurati. Fu arrestato a Parigi il 3 gennaio 1864, processato immediatamente e. condannato a 20 anni di carcere.
Per tale condanna non ebbe né le medaglie commemorative né la pensione dei Mille e neppure il ritratto sull’Album di Alessandro Pavia.
Fu amnistiato e scarcerato nel 1870 in seguito all’avvento della Repubblica in Francia e ritornò a Pavia.
Subito accorse al seguito del generale Garibaldi in difesa della Francia.
Cadde ucciso, appena trentenne in un giorno imprecisato tra l’ottobre e il novembre del 1870 da un soldato francese che gli sparò in un albergo di Chambery, per un banale alterco, anche se qualcuno ipotizzò che si volesse far sparire un testimonio scomodo

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