Francesco Bidischini

Bidischini Francesco dei Mille

Bidischini Francesco, figlio del conte Giuseppe Bidischini dall’Oglio (1807-1882) e di Lucrezia Zamvas nacque il 28 settembre 1835 a Burnova (Smirne) nell’Impero Ottomano dove la famiglia gestiva commerci di seta e legnami. Il padre appena tornato dalla Turchia a Palmanova in Friuli partecipò ai moti antiaustriaci durante i quali fu gravemente ferito il figlio Augusto che morirà dopo pochi anni. Dopo la caduta di Venezia, la permanenza a Palmanova diventò impossibile per la famiglia. Ritornarono in Turchia, rientrando in Italia solo con l’amnistia del 1853.

Nel 1860 Francesco Bidischini era sergente dei bersaglieri a Santo Stefano e quando il corpo di spedizione dovette sostare per i rifornimenti in quella località, egli salì sul piroscafo “Piemonte” e vi si nascose, in quanto Garibaldi aveva ordinato di non accettare volontari che disertassero dall’esercito piemontese. Durante la campagna raggiunse il grado di capitano e la medaglia d’argento al valore militare per essersi distinto a Calatafimi, Palermo e Reggio Calabria.
Nel 1862 seguì ancora il generale Garibaldi e fu presente al ferimento sull’Aspromonte.
Partecipò alla Terza guerra d’Indipendenza con il grado di capitano nel 4º reggimento del Corpo Volontari Italiani comandato da Garibaldi insieme al fratello Enrico che perse la vita a Bezzecca. Nella campagna dell’Agro Romano un altro fratello, rimase gravemente ferito e menomato.
La sorella Italia sposò Menotti uno dei figli di Garibaldi.

Giuseppe Bidischini fu sempre ben accolto a Caprera sia per la parentela, sia per il rispetto dovuto a una famiglia che aveva avuto grandi perdite nelle lotte del Risorgimento.
Questo nonostante il suo carattere instabile che fu forse causa dei fallimenti della famiglia in complicate operazioni commerciali e che lo portò verso irrealistici progetti da intraprendere all’estero in cui cercava di coinvolgere il cognato Menotti. Prospettò anche una spedizione in Nuova Guinea, provocando l’ira di Garibaldi.
Visse gli ultimi anni a Roma in in ristrettezze e morì il 20/05/1909.

Scrisse “Garibaldi dal 1860 al 1869”, Roma, 1879, attingendo anche alla frequentazione familiare con il generale.

La sorella Eloisa Bidischini fu una singolare figura nel panorama risorgimentale.

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