Antonio Siliotto

Siliotto Antonio

Siliotto Antonio di Gervasio nacque a Legnago (Verona ) il 6 agosto 1838.
Studiò giurisprudenza a Padova entrando in contatto con gli ambienti studenteschi irredentisti. Per essersi esposto in pubbliche dimostrazioni si spostò a Pavia, stringendo amicizia con i fratelli Cairoli. Era ancora studente quando nel 1959 fuggì dal Lombardo-Veneto per arruolarsi nei Cacciatori delle Alpi, partecipando alla seconda guerra di indipendenza.
Nel 1860 prese parte alla spedizione dei MIlle nella compagnia comandata dall’amico Enrico Cairoli.
A Calatafimi fu ferito ma partecipò alla conquista di Palermo.
Concluse la campagna come tenente di artiglieria.

Si laureò in giurisprudenza a Napoli.
Si stabilì prima a Milano, avvicinandosi al Partito d’azione, e poi a Brescia dove si sposò e dove fu tra i sorvegliati della polizia come “sovversivo”, come del resto molti altri veneti che avevano militato tra i Mille ai quali venne negata anche la cittadinanza italiana, che a Siliotto era indispensabile per esercitare la professione di avvocato.
Nei rapporti del prefetto di Brescia venne definito «ciarlone e facile a sparlare del Governo nei siti pubblici». Dopo aver scampato alla misura dell’internamento a Cherasco si era mostrato più cauto ma continuava a cospirare e faceva la spola tra Milano e Brescia. Infatti nel 1864 insieme a 150 volontari raccolti intorno a Egisto Bezzi partecipò al velleitario tentativo di sollevare il Trentino e il Friuli. Venne fatto prigioniero e richiuso nella fortezza di Alessandria.

Rientrato a Legnago nel 1866, esercitò la professione di avvocato, fu giornalista e consigliere comunale e presidente della Locale Società Reduci delle patrie Battaglie. Insieme a Marino Bevilacqua fondò la Società Operaia.
Morì nel 1908.

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