Carlo Bonardi

il campo di battaglia di Calatafimi

Carlo Bonardi, un giovane e idealista studente di legge, giunto in Sicilia con Garibaldi per morire tra i primi a Calatafimi. Di lui rimasero solo due lettere alla fidanzata.

Carlo Bonardi nato a Iseo, il 7 novembre 1837, da Gianmaria Bonardi e da Angelina Sedaboni, quarto figlio di una famiglia agiata e permeata dagli ideali del Risorgimento. Si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza di Padova e poi di Brescia. Nella guerra del 1859 si arruolò volontario nei Cacciatori delle Alpi combattendo in Valtellina.

Nel 1860 Carlo Bonardi accorse all’impresa di Garibaldi con il compagno di studi Gian Maria Archetti e fu inquadrato nella 7ª Compagnia, comandata da Benedetto Cairoli. Fu tra i primi a cadere nella campagna di Sicilia nella Battaglia di Calatafimi il 15 maggio 1860.
Secondo quanto riferito dal commilitone Pietro Giuseppe Bresciani, Carlo venne colpito mortalmente nei primi momenti dello scontro con l’esercito borbonico.
Il suo corpo non venne mai ritrovato.
Solo nel 1904, dopo 44 anni, pervennero in forma anonima, all’allora sindaco di Iseo Pietro Rossetti un portafoglio con il porto d’armi di Carlo Bonardi e due lettere alla fidanzata: sono conservati al Museo del Risorgimento di Brescia.

“… e mentre mi diceva ‘Adesso ci siamo’, una palla lo colpì alla testa ed egli cadde bocconi …”

lettera di Pier Giuseppe Bresciani
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