Francesco Cattaneo

Francesco Cattaneo

Francesco Cattaneo, un tranquillo commerciante trasformato in volontario e in combattente, coinvolto anche negli aspetti più brutti della guerra, quando per sbaglio uccise un ragazzo.

Cattaneo Francesco era nato a Novi Ligure in Piemonte, il 17 ottobre 1835. Esentato dagli obblighi di leva perché un fratello serviva nell’esercito, lavorava come negoziante. Nella primavera del 1860 si trovava a Genova, quando apprese dell’imminente spedizione garibaldina e lasciata ogni cosa si presentò volontario, sebbene non avesse esperienza.
Fu imbarcato a Quarto sul Lombardo. E assegnato alla 9^ compagnia comandata dal pavese Giacomo Griziotti.
Nello scontro di Calatafimi riportò tre ferite leggere, al collo, all’orecchio sinistro e all’avambraccio destro. Riparato dietro un muro ricevette le prime cure da Rose Montmasson, unica donna presente sul campo di battaglia e da Francesco Crispi, che si tenne ben lontano dagli scontri. Le ferite per fortuna non erano gravi e dopo una breve licenza riprese la campagna e fu congedato da luogotenente.
Nella fase finale dell’impresa dei Mille, Cattaneo fu protagonista di un tragico errore, quando durante l’appostamento per catturare una spia borbonica nei pressi di Capua, uccise per sbaglio il figlio adolescente di questi, come riporta Giuseppe Bandi nelle sue memorie.
Nel 1866 Cattaneo corse di nuovo alle armi con Garibaldi e partecipò alla III guerra d’indipendenza, comandando la 3ª compagnia del 9° reggimento volontari. Si distinse nella battaglia di Bezzecca. Rientrato a casa, riprese il lavoro di negoziante.
Colpito da grave malattia, Francesco Cattaneo morì non ancora cinquantenne il 15 novembre 1884.

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