Cesare Scaluggia

Cesare Scaluggia partì come giovane studente entusiasta per l’impresa patriottica, ma quando tornò a casa dalla guerra non riuscì più a ritrovarsi.

Cesare Scaluggia figlio di Lodovico e Angelica Miglioli, di famiglia benestante, nacque il 6 dicembre 1837 a Villa Carcina, in Val Trompia.
Dopo gli studi in un collegio di Brescia, si diplomò brillantemente al liceo e s’iscrisse alla facoltà di matematica di Padova. Nell’imminenza della spedizione dei Mille, insieme a tanti altri giovani studenti, raggiunse Genova e si arruolò tra i Mille.
Fece tutta la campagna, dapprima aggregato al reparto artiglieria poi ai Carabinieri Genovesi combattendo così dalla Calabria al Volturno. Come tanti altri volontari studenti si fermò a Napoli per laurearsi, con qualche facilitazione, in matematica e ingegneria e poi ritornò a casa.
Non riuscì però a ritrovare la serenità per poter condurre la vita agiata e rispettata che lo aspettava e si racconta si facesse ogni giorno sempre più taciturno e cupo. Rinunciò anche alla nomina di portabandiera della Guardia Nazionale di Gardone Val Trompia con il grado di sottotenente. Morì suicida a 29 anni nelle acque  del fiume Mella, il 6 maggio 1866, alla vigilia della III guerra d’Indipendenza.
Un gesto apparentemente ingiustificato ma comune ad altri reduci come Marziano Ciotti e Giovanni Battista Cella e che quindi rivela le delusioni dei repubblicani più idealisti tra i Mille e le difficoltà di tornare alla vita normale dopo una guerra così feroce.

«Era possidente ed aveva diploma di Ingegnere, aveva quasi 29 anni.…era affetto d’infiammazione cerebrale » 

annotazione del parroco don G. B. Gobbini.
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