Gaetano Erede

Erede

Gaetano Algelrico Erede, ragazzo di buona famiglia, visse in prima persona gli ideali repubblicani e unitari della sua generazione, rischiando e perdendo.

Erede Gaetano Angelico (Angelrico) di Michele e di Gioanna Masucco, nacque a Genova il 7 novembre 1840.
Nato in una famiglia di sentimenti progressisti, era un giovane pieno di entusiasmo patriottico.
Il padre Michele Erede era uno studioso e insegnante di economia che partecipava al dibattito politico scrivendo interventi critici contro l’eccesso di liberalismo, su diversi periodici.
Già nel 1859 Gaetano era fuggito di casa per arruolarsi come volontario nella guerra contro l’Austria in cui non partecipò a combattimenti a causa dell’armistizio di Villafranca.
Nel 1860 partecipò alla Spedizione dei Mille, questa volta con l’approvazione della famiglia. Fece parte, con il grado di caporale, dei Carabinieri genovesi agli ordini di Antonio Mosto. Si distinse a Calatafimi e nell’attacco a Palermo.

Gaetano Erede cadde a soli diciannove anni nella sanguinosa battaglia di Milazzo, il 20 luglio 1860, colpito da una palla in fronte. Ebbe alla memoria conferita la medaglia d’argento per il suo eroismo, dimostrato a Calatafimi.

Nell’Archivio dell’Istituto Mazziniano di Genova si conservano gli appunti di viaggio inediti con impressioni storico-artistiche e disegni a matita che Angelrico eseguì via via che la spedizione avanzava in Sicilia.

“…Sono partito con un pane e dieci centesimi, ma mi sembra di essere milionario…”

G.A. EREDE – in una lettera
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