Giacomo Cristofoli

Giacomo Cristofoli, giovane della provincia lombarda, passò la prima parte della vita tra battaglie garibaldine e prigioni straniere e poi la maturità nel tranquillo benessere familiare.

Cristofoli Giovanni Giacomo di Cesare e di Anna Maria Mandelli nacque a Clusone (Bergamo) il 25 febbraio 1842.
La famiglia era originaria del Veneto e si era trasferita a Bergamo.
Fece studi di ragioneria e lavorava all’opificio aperto nel 1854 dai fratelli Giovanni e Francesco Nullo a Clusone. Fu proprio Francesco a far nascere in lui «l’amor patrio» che a 17 anni lo spinse ad arruolarsi nelle fila dei garibaldini.
Nel 1859, ancora giovanissimo espatriò clandestinamente in Piemonte per partecipare alla II Guerra d’Indipendenza con altri ragazzi di Clusone. Fu aggregato ai Cacciatori delle Alpi e fece tutta la campagna.
Nel 1860, arruolato da Francesco Nullo, partecipò alla spedizione dei Mille. Fu aggregato all’8^ compagnia (A.Bassini), imbarcato sul “Piemonte.” Fece tutta la campagna raggiungendo il grado di sergente furiere. Ebbe le medaglie commemorative e la pensione dei Mille.

Nel 1862 seguì il generale Garibaldi e fu ad Aspromonte.
Nel 1863 seguì Nullo nella guerra in difesa della Polonia. Dopo la disastrosa battaglia di Krzykawka portò a Chrzanów il commilitone Elia Marchetti ferito gravemente e lo assistette sino alla morte.
Sfuggì alla deportazione in Siberia ma fu arrestato dagli austriaci al passaggio del confine e fu messo nella stessa prigione dove erano rinchiusi Aiace Sacchi e Dilani.
Venne rilasciato e rimpatriato solo nel 1865

Nonostante le traversie subite, nel 1866 partecipò alla III Guerra d’Indipendenza, aggregato al corpo dei volontari Italiani.
Tornò a Bergamo, dove visse una vita tranquilla e agiata. Si sposò ed ebbe sei figli.
Morì il 29 marzo 1898.

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