Giuseppe Dilani

Dilani

Giuseppe Dilani, detto Farfarello, nelle guerre garibaldine perse prima la gioventù e quella allegra sfrontatezza popolana che lo caratterizzava e poi la vita.

Dilani Giuseppe di Felice e di Ermenegilda Spreafico nacque a Bergamo il 14 ottobre 1839. Secondo la Gazzetta ufficiale del 1878 era un macellaio come il padre. Per il suo carattere vivace era soprannominato Farfarello.
Nel 1859 partecipò alla 2^ Guerra d’Indipendenza.

Nel 1860 partecipò alla Spedizione dei Mille. Il 12 luglio fu nominato sottotenente. Sotto Capua riportò una ferita, probabilmente non lieve visto che nel 1862, ormai congedato, era ancora nella Real Casa degli invalidi a Sorrento. Ebbe le medaglie commemorative. Ritornato a Bergamo riprese il lavoro di famiglia in macelleria.

Il 21 aprile 1863 fece parte della colonna Nullo e partecipò alla infelice campagna della Polonia. Partì da Bergamo ad aprile. Nonostante Dilani avesse attraversato con circospezione il territorio asburgico, le guardie austriache lo fermarono sul confine austro-russo. Venne tradotto nella fortezza di Olmiitz e rinchiuso nel carcere di Cracovia con Sacchi e Cristofoli (anch’essi dei Mille). In seguito venne rimesso in libertà e ritornò a Bergamo.

Nel 1866, sebbene molto provato dalle durezze delle campagne a cui aveva partecipato e nonostante si fosse da poco sposato, partecipò alla 3^ Guerra d’Indipendenza con il grado di sottotenente dei Volontari Italiani.
Cadde il 3 luglio a Monte Suello all’inizio dell’attacco, colpito a morte da due colpi sparati dalle carabine dei Cacciatori tirolesi, mentre incoraggiava i suoi soldati.
Ebbe la medaglia d’argento al valor militare alla memoria.

“…vecchio nei patimenti a ventisette anni…”

G.C. ABBA
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