Giuseppe Zolli

Giuseppe Zolli

Giuseppe Zolli un esule immigrato da Venezia, dopo la spedizione dei Mille e dopo un periodo buio si salvò entrando in ruolo nella scuola italiana.

Giuseppe Zolli nasce a Venezia il 27 luglio 1838 e vi muore nel 1921.
Zolli faceva parte di quella schiera di studenti dell’Università di Padova che all’inizio del 1859 emigrarono in Piemonte per prendere parte alla seconda guerra d’indipendenza. Con altri tre compagni raggiunse Lecco e da qua passò in Svizzera e poi in Piemonte. Dopo la pace di Villafranca, ormai emigrato dal Veneto austriaco, continuò gli studi a Pavia, e entrò a far parte del Partito d’azione mazziniano suscitando i sospetti della polizia sabauda che aveva già arrestato gli amici Herter, Molinari ed Ancona. Si rifugiò in Svizzera insieme a Stella, rimanendovi fino ai primi mesi del 1860, per poi tornare a Pavia e poi a Genova per imbarcarsi con i Mille.
Nel 1860 si imbarcò sul “Piemonte”. Col grado di caporale furiere fu assegnato alla I compagnia (N. Bixio). Giuseppe Zolli fece tutta la campagna raggiungendo il grado di luogotenente.
Nel periodo trascorso a Napoli si laureò in matematica 8oggi equivalente a ingegneria), come diversi suoi commilitoni che così recuperano il tempo perduto.
Dopo la spedizione si trasferisce prima a Milano e poi a Torino, privo di lavoro e in ristrettezze economiche come molti emigrati veneti. Può contare su qualche aiuto da parte dell’amico Herter e su quello di Alberto Cavalletto. Grazie al Comitato politico centrale veneto, che attestò come Zolli fosse un giovane «onesto e abile nella sua professione di ingegnere» e che si trova «nella più squallida miseria», nel settembre 1861 egli ottiene il sussidio giornaliero di una lira, portato poi a due lire all’inizio del 1862. Nonostante la raccomandazione di Garibaldi in persona non ottiene il posto di ingegnere assistente nel Genio Civile di Palermo. Si sposta nuovamente a Milano, poi a Firenze preparandosi a unirsi a Garibaldi che si sperava raggiungesse Roma dall’Aspromonte, poi di nuovo a Milano e Torino, vivendo di stenti, sull’orlo del suicidio. Sul finire del 1862 il Ministero della Pubblica Istruzione accolse una sua richiesta e lo nominò professore d’Aritmetica nel liceo di Benevento. Negli anni successivi Zolli sembrò interamente assorbito dal lavoro e dalla famiglia.

Nonostante questo nel 1866, allo scoppio della terza guerra d’indipendenza, si arruolò tra le fila garibaldine, in qualità di luogotenente del 1°Reggimento.
Lavoro e famiglia condizionano l’impegno politico di Zolli dopo il 1866.
Nel 1878 era residente a Macerata. Risulta aver insegnato anche a Cesena. Nel 1885 a Venezia diede alle stampe un volume “Un insegnante in burrasca” con lo pseudonimo di Zeusi Goppelli ripubblicato poi nel 1889 come “Garibaldi e i Mille di Marsala, Storia note e saccheggi“.

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